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Pensieri Ossessivi e Intrusivi (Negativi): Come Liberarsene in 7 Mosse!

Link Rapidi: Cause  • Pensieri Negativi e AnsiaCura

 

Pensa ad una critica che ti è stata fatta più di 10 anni fa tanto da creare in te dei pensieri ossessivi negativi.

Quel pensiero è importante oggi come in quel momento? O è una cosa a cui non pensi più?

E’ probabile che non sia un pensiero negativo a cui dai importanza ora.

Si dice che il tempo guarisce ogni ferita, i pensieri ossessivi passano, ma in realtà è come se avessimo interiorizzato il pensiero negativo rispetto a quando è successo tanto tempo fa e ora ci tormenta molto meno.

La nostra mente vuole insistere su di esso, appena succede qualcosa di spiacevole, ma la realtà è che la nostra mente è programmata in un modo che non è adatto totalmente al mondo d’oggi, soprattutto quello occidentale.

Siamo al centro di una evoluzione esponenziale rispetto ai 200 mila anni di storia, dove l’unico problema era trovarsi del cibo e non venire uccisi.

Adesso abbiamo problemi totalmente diversi, ma la nostra mente si deve adattare alla rapidità dell’evoluzione.

Partiamo dal chiederci (è importante):

Cos’è un pensiero?

Non è facile definire un pensiero, ma alla fine cos’è?

E’ un insieme di parole, immagini, frammenti d’immaginazione e linguistici capaci di indirizzare la nostra vita in un modo o nell’altro.

Il problema però non è il semplice pensare, ma i pensieri fissi che che non riusciamo a scacciare!

Quindi:

Cos’è un pensiero ossessivo?

Un pensiero ossessivo è una serie di pensieri, chiamate anche ossessioni, spesso associati a giudizi negativi, che tipicamente si ripetono.

Molte volte c’è un’incapacità di controllare questi pensieri ricorrenti e angoscianti. Questo fa sì che la gravità possa variare da lieve a totalizzante.

Questi pensieri possono essere auto giudizi negativi come “non sono capace” o “non sono bravo” e portano a preoccupazioni di “piccoli dettagli” come dimenticare di spegnere il forno o chiudere la porta di casa (tipico del disturbo ossessivo compulsivo) fino a ruminazioni più serie come la paura di ammalarsi o di morire.

Invece,

Cos’è un pensiero intrusivo?

Un pensiero intrusivo non è detto che sia ossessivo, ma si differenzia e rientra nelle problematiche legate all’ansia per la loro credibilità. I pensieri intrusivi non rispecchiano le tua personalità, il tuo modo di vivere o di comportarti nel mondo. Sono considerati pensieri egodistonici.

Un esempio di pensiero intrusivo potrebbe essere:

“Non sono una persona violenta, ma ero abituato ad avere pensieri molto violenti, orribili ed invadenti che mi terrorizzavano. Sono arrivato al punto in cui sono diventato fobico di coltelli e forbici. La fobia permane ancora oggi, ma sta diminuendo”.

Come conseguenza, questi pensieri al pari dei “pensieri ossessivi credibili” sono in grado di creare un malessere e spesso anche dei comportamenti alterati riconducibili al disturbo ossessivo compulsivo.

 

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Curiosità

Il cervello di ogni persona fa un sacco di pensieri, fino a 60.000 al giorno e la maggior parte di questi sono negativi e sembrano spuntare dal nulla.

 

I pensieri ossessivi possono influenzare sia l’umore che i comportamenti

pensieri ossessivi

Quando si presentano nella nostra mente, generalmente la sensazione è quella di disagio, seguita dalla voglia di fermarli in qualche modo.

Questa è la natura umana: quando qualcosa fa male (generalmente) cerchiamo di evitarlo. Se la stufa è calda, evitiamo di toccarla, semplice! Il pensiero ossessivo però, è qualcosa di diverso.

Quando cerchiamo di evitare un pensiero mentre siamo in uno stato ossessivo, il cervello continua a ricordarci il pensiero indesiderato per non dimenticare di smettere di pensarci.

Grazie cervello!

E’ lo stesso principio di base di quando ci viene detto di non pensare a qualcosa.

Non pensare ad un CAVALLO BIANCO! E il prossimo pensiero che si presenta è proprio il cavallo bianco. Con l’aggiunta che essendo un pensiero negativo c’è l’ingrediente della preoccupazione che può essere “vitale a livello assoluto” anche se nella realtà risulta un avvicinamento all’aspettativa negativa.

La verità è che come tutti i pensieri, ciò su cui ci stiamo ossessionando non ha nessun significato di per sé, se non un avvicinamento, adattamento alla situazione o evento, ma sempre con le nostre convinzioni dettate dal vissuto, dall’ambiente, e via dicendo.

Come dice lo scrittore Deepak Chopra:

I pensieri sono solo immagini mentali passeggere. Non hanno conseguenze finché non si sceglie di renderle importanti.

Come sempre per capire come eliminare i pensieri ossessivi negativi è opportuno conoscere le cause, quindi…

 

Perché ho sempre brutti pensieri?

Ci sono due ragioni principali per cui abbiamo pensieri ossessivi o pensieri negativi automatici.

1. Come primo motivo, potresti essere sorpreso, ma avere pensieri negativi è perfettamente normale.

Questi pensieri esistono per proteggerti, come già accennato prima, il processo instaurato nella storia non coincide con quello attuale dove le minacce sono ben diverse.

L’utilità dei pensieri negativi dovrebbe essere quella di prevenire potenziali problemi, altrimenti non hanno senso di esistere.

La capacità del nostro cervello di immaginare delle minacce può anche provocare l’effetto contrario, ovvero trova minacce dove non ci sono trasformando la mente in un “generatore di pensieri negativi casuali”.

2. Il secondo motivo per cui hai sempre brutti pensieri è che il tuo pensare negativo è diventato un’abitudine.

Questo è dimostrato dal fatto che il 90% di tutti i pensieri sono ripetitivi (oggi è probabile che avrai gli stessi pensieri negativi di ieri o di qualche settimana fa).

Se si fa qualcosa abbastanza spesso, compresi i pensieri negativi, si crea un percorso neurale, tanto da diventare un’abitudine.

Più lo fai e più forti sono le connessioni nel cervello, motivo per cui è sempre molto difficile cambiare una cattiva abitudine.

 

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➔ Esiste un integratore per fermare i pensieri negativi e le ossessioni?

 

Sebbene sia difficile correlare un integratore con la diminuzione dei pensieri, è possibile che attraverso un miglioramento dell’umore e della salute mentale il risultato sia più efficace…

➔ Esistono diversi tranquillanti naturali utili per calmare l’ansia e migliorare l’umore, ma l’integratore più indicato potrebbe essere l’Iperico (Erba di San Giovanni).

Pensieri Ossessivi e Intrusivi (Negativi): Come Liberarsene in 7 Mosse! 1

 

Chiaramente questo prodotto dovrebbe essere preso in assenza di una cura farmacologica.

 

Come nascono i pensieri ossessivi?

Vediamo ora le cause della nascita dei pensieri ossessivi…

Prenditi un momento e pensa ai diversi tipi di pensieri che possono vagare nella tua mente.

Se ti trovi al lavoro, in una riunione e la tua mente vaga su “Ho acceso la lavastoviglie?” oppure “Cosa mangerò a cena?” non ci farai troppa attenzione.

Contrariamente, se stai facendo i tuoi compiti quotidiani e un pensiero ad esempio di natura sessuale che consideri disgustoso o osceno ti salta in testa, presterai maggior attenzione perché non sarà totalmente neutrale, ovvero, probabilmente coinvolgerà anche qualcosa nel tuo corpo.

Potresti sentire ansia, imbarazzato, agitazione, nervosismo e via dicendo.

Questo potrebbe accadere anche senza che tu ci faccia caso.

Praticamente avviene una piccola risposta allo stress le prime volte che succede (per singolo pensiero).

L’associazione di ansia in combinazione con il pensiero disturbante, potrebbe essere sufficiente al cervello per reputarlo come una minaccia.

Ma questo perché avviene e perché non avviene sempre?

Fondamentalmente per un giudizio.

Il giudizio su un pensiero casuale fa sì che questo diventi importante e da sviscerare meticolosamente perché potrebbe intaccare la tua persona.

Dei giudizi sul pensiero casuale possono essere:

  1. Dice qualcosa su di me come persona
  2. Sono una persona cattiva a pensare che…
  3. Non sono normale, ecc.

Il tempo passato sul pensiero e ancor di più sui giudizi sarà solo benzina per rendere il pensiero da casuale ad ossessivo.

 

Pensieri negativi e ansia

L’idea di ossessione è che non ci si può concentrare su nient’altro che su un tema specifico, un pensiero fisso.

Molte persone che non hanno mai avuto disturbi d’ansia sperimentano questi pensieri.

Ad esempio la prima cotta al liceo può aver portato a pensieri ossessivi in quel momento.

Purtroppo quando le ossessioni sono “negative” o causano ansia e stress allora è molto probabile soffrire di un disturbo d’ansia.

Pensieri ossessivi nel disturbo ossessivo compulsivo (DOC)

I pensieri ossessivi sono necessari perché a qualcuno venga diagnosticato un disturbo ossessivo compulsivo.

Questi pensieri ossessivi sono spesso di natura violenta, sessuale o paurosa.

I pensieri possono cambiare a seconda della situazione, ma una volta che sono entrati nella tua mente, spesso farai tutto il possibile per sbarazzarti di loro.

Alcuni esempi di pensieri ossessivi sono:

  • Paura di ammalarsi.
  • Pensare di ferire una persona cara o uno sconosciuto.
  • Concentrarsi su qualche tipo di atto sessuale aggressivo (con qualcuno che conosci o sconosciuti).
  • Necessità di organizzazione o simmetria.
  • Preoccuparsi di piccole cose (ho chiuso la porta, ecc.).

Questo è ciò che causa le compulsioni. Le compulsioni sono l’azione che la persona compie per ridurre questo pensiero ossessivo.

Coloro che sono preoccupati di fare qualcosa di violento o sessuale possono provare qualsiasi abitudine che fa diminuire loro l’intensità dei pensieri, il più delle volte, tuttavia, le persone eseguono routine o rituali sicuri e accettabili, non necessariamente l’atto violento o sessuale stesso!

Nel DOC, queste ossessioni sono semplicemente pensieri indesiderati, è altamente improbabile che si possa agire con le finalità del pensiero.

Pensieri ossessivi negli altri disturbi d’ansia

E’ anche possibile sviluppare pensieri ossessivi associati ad altri disturbi d’ansia.

In generale, questi non saranno così gravi o travolgenti come i pensieri nel DOC ed è improbabile che si sviluppino compulsioni come risultato, ma ci sono spesso alcune somiglianze tra i vari disturbi.

Disturbo di Panico. Le persone con disturbi di panico e attacchi di panico possono sviluppare ipocondria o fobie della salute. Possono anche temere gli attacchi di panico a tal punto che è tutto ciò a cui pensano.

Gli attacchi di panico sono intense sensazioni di grave ansia con respiro corto, battito cardiaco elevato, sudorazione e la paura che qualcosa sia terribilmente sbagliato.

Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD). Le persone con PTSD spesso si trovano a pensare ossessivamente ed eccessivamente al trauma che hanno subito o alla convinzione che il trauma si ripeterà.

Fobia Specifica. Le persone con fobie molto gravi possono iniziare a pensare all’oggetto di quella paura con sempre più frequenza. Per esempio, controllare i vestiti alla ricerca di ragni e avere qualcuno che guarda regolarmente attraverso la casa può rappresentare un’ossessione per la fobia.

Fobia sociale. Chi ha una fobia sociale si preoccupa eccessivamente di mettersi in imbarazzo in situazioni sociali. In alcuni casi, può essere un pensiero a qualcosa che è successo, mentre in altri può essere lo scenario peggiore, pensando al futuro.

Disturbo d’ansia generalizzata (GAD). Il GAD è un disturbo legato a numerose preoccupazioni generali. Per esempio, preoccuparsi che vostro figlio/figlia sia in pericolo dopo che ha iniziato l’università, insieme alle preoccupazioni per le finanze e le relazioni, può essere un segno del GAD e dei pensieri ossessivi correlati.

In questo sito ho dedicato una pagina che raggruppa i principali rimedi per l’ansia.

 

Come fermare i pensieri ossessivi negativi?

come eliminare i pensieri negativi
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Ecco arrivati al succo dell’articolo, dove cercherò di elencare tutto ciò che è in nostro possesso al giorno per fermare i pensieri ossessivi, i pensieri intrusivi e quelli negativi in generale.

Premetto che la cura miracolosa dei pensieri ossessivi negativi non esiste e non pensare che sia facile seguire queste indicazioni, ciò che conta è fare un passo alla volta, se pensi di avere risultati immediati è molto probabile che rimarrai deluso.

Il cervello non è un muscolo, ma comunque, come per i muscoli, la ripetizione e l’allenamento lo rendono diverso rispetto a chi non svolge nessuna attività.

Questo per sottolineare che si può migliorare volta per volta, non si fa la maratona dopo 1 allenamento e tanto meno non si eliminano i pensieri ossessivi con un esercizio fatto una volta.

 

1. Accetta i pensieri ossessivi con l’ACT

Perché è importante accettare i pensieri ossessivi?

Se stai soffrendo in questo momento non sei in grado di accettare i tuoi pensieri come “solo dei pensieri”.

Stai reagendo ad essi come se fossero reali, o sei preoccupato che agendo su di essi possa in qualche modo “nuocere moralmente” te stesso o qualcun altro.

Probabilmente hai sviluppato diversi modi per affrontare i tuoi pensieri, come evitare certe cose, situazioni o cercare di evitarli direttamente.

Una volta che impari ad accettarli, con la pratica, i pensieri non significheranno più nulla per te.

Il motivo per cui continuano a spuntare nella tua mente, in questo momento, è perché tu li illumini, cercando di capire cosa significano o cercando di evitarli.

Il tuo cervello ha deciso che ciò a cui pensi è “qualcosa a cui bisogna prestare la massima attenzione”.

Come imparare ad accettare i pensieri negativi?

Una delle migliori strategie per accettare i pensieri invadenti è la Terapia dell’Accettazione e dell’Impegno (ACT).

Questo tipo di terapia suggerisce che soffriamo a causa di come ci relazioniamo con le esperienze della nostra mente.

Facciamo l’esempio di qualcuno che ha ferito i nostri sentimenti tanto da causare pensieri negativi.

E’ giusto essere consapevoli che i nostri sentimenti sono stati feriti, tuttavia, se il giorno dopo, la settimana dopo, sento ancora il dolore per ciò che è successo, sono io che sto causando la mia sofferenza.

L’evento originale è finito da tempo, ma continuo a soffrire perché lo tengo vivo nella mia testa.

Potresti pensare che la causa del tuo dolore non sei tu, ma piuttosto chi ha ferito i tuoi sentimenti.

Ciò che conta però, non è dare la colpa.

Si può continuare a biasimare chi ci ha ferito e lasciare che la ferita cresca, mantenendo vivo il pensiero giorno dopo giorno, aggiungendo probabilmente anche qualcosa in più, come ad esempio rabbia e risentimento.

Oppure è possibile fare un passo in avanti, vivendo il dolore nel momento in cui sta accadendo e tornando subito dopo alla normalità.

Sembra semplice, ma il più delle volte la mente ci frega.

Per andare avanti dovresti fare quanto segue:

  1. Accetta che l’evento negativo è successo.
  2. Riporta te stesso nel momento presente e focalizzati su ciò che stai facendo ora. Ora stai leggendo questo articolo, magari sei in un luogo tranquillo dove non c’è niente che ti può causare sofferenza se non i tuoi pensieri.
  3. Ascoltati senza giudizio. Se vedi che incominci ad arrabbiarti o a sentirti triste, piuttosto che continuare ad assecondare queste emozioni, accetta che è qualcosa che sta accadendo nella tua mente.

Questo è già un buon inizio per diventare consapevoli e accettare la differenza tra il momento attuale, i pensieri ed i fatti che possono causarti i pensieri ossessivi.

2. Prendi i pensieri meno sul personale

pensieri negativi personale

Devi imparare che i pensieri non ti qualificano come persona.

Ogni persona ha delle capacità e delle debolezze. Dovresti allontanarti dal pensiero della perfezione e del catastrofismo.

Ad esempio ci sono persone che hanno una buona comunicazione e altre che trovano più difficoltà ma che magari sono più in grado di ascoltare ed analizzare i problemi.

Ciò che dovresti chiederti è:

  • Questa brutta situazione (errore, fallimento, rifiuto, critica), che ti porta a dei pensieri negativi, mi toglie le mie buone qualità?
  • Ha senso concludere che “sono totalmente senza speranza” a causa di una o più cose negative che mi sono accadute?

Più sotto troverai delle distorsioni cognitive da evitare collegate a questa modalità di giudizio.

3. Rimuovi le emozioni negative dai pensieri con la defusione

Avere una reazione emotiva associata al pensiero negativo, mantiene il pensiero indesiderato vivo nella tua mente.

Per cercare di distaccare queste 2 cose è opportuno usare delle tecniche di defusione cognitiva.

La defusione cognitiva è la capacità di separarsi dai propri pensieri e di lasciarli andare e venire, invece di farsi prendere da loro, o permettere loro di dettare i tuoi comportamenti.

La defusione fornisce un modo potente per affrontare efficacemente pensieri e credenze dolorosi e inutili.

In uno stato di defusione, riconosci che un pensiero:

  • Può essere vero o meno
  • Non è sicuramente un comando a cui obbedire o una regola da seguire
  • Non è sicuramente una minaccia per te
  • Non è qualcosa che accade nel mondo fisico, sono solo parole e immagini nella tua testa
  • Può essere o meno importante. Hai la possibilità di scegliere quanta attenzione prestargli
  • Può essergli permesso di andare e venire di sua spontanea volontà, senza che tu debba tenerlo o allontanarlo

Le tecniche di defusione cognitiva possono utilizzare le metafore per cercare di vedere le cose in modo diverso.

 

Esempi di tecnica di defusione cognitiva:

Il fiume

Ci sono degli oggetti che galleggiano sul fiume, forse sono foglie o forse frammenti di detriti (pensieri, sentimenti, immagini).

Invece di lottare rimanere a galla, possiamo stare in piedi sulla riva a guardare i nostri pensieri, immagini e sensazioni che passano.

Il pallone da spiaggia

Possiamo cercare di fermare i nostri pensieri, come cercare di tenere una palla da spiaggia sott’acqua, ma questa continua a risalire davanti a noi (pensieri angoscianti e invadenti).

Contrariamente, possiamo permettere alla palla (i nostri pensieri) di galleggiare attorno a noi, senza concentrarsi a spingerla sotto, lasciandola lì, senza disturbarla.

La tecnica di defusione cognitiva in realtà è un processo di consapevolezza, che ha lo scopo di trasformare radicalmente il nostro rapporto con i pensieri e sentimenti dolorosi, in modo da non percepirli più come un problema, ma di osservarli con “occhi diversi”.

4. Contesta i pensieri negativi con la CBT

Oltre a vedere i pensieri per quello che sono, cioè semplici immagini, frasi e parole nella nostra mente, potrebbe essere opportuno contestarli.

Attraverso l’ACT non è importante se un pensiero sia vero o meno, ciò che conta è: mi è utile?

Nell’ACT l’interesse principale non è se il pensiero è vero o falso ma se è utile o meno. Se prestiamo attenzione al pensiero, questo ci aiuterà a creare la vita che vogliamo? Russ Harris

Contestandoli invece è possibile smontare la veridicità del pensiero stesso.

Molto spesso infatti, crediamo a qualcosa in maniera assoluta senza però considerare le sfumature della realtà. Tra il bianco e il nero ci sono migliaia di colori, e spesso alcuni colori ci sono anche tra un pensiero che consideriamo totalmente negativo.

Per mettere in discussione e allontanare i pensieri negativi ossessivi viene utilizzata la terapia cognitivo comportamentale e in particolare si utilizza un esercizio chiamato bilanciamento dei pensieri negativi.

Con questo esercizio è più semplice contestare un pensiero iniziale, traendo quindi una conclusione equilibrata su una situazione, sulla visione di noi stessi, sulle persone e sull’ambiente che ci circonda.

Come utilizzare la scheda di bilanciamento dei pensieri negativi?

  1. Prima di tutto bisogna scrivere il pensiero negativo o la preoccupazione.
  2. Poi bisogna elencare le prove che sostengono il pensiero negativo o la preoccupazione.
  3. Successivamente elencare le prove contro.
  4. Rispondere alla domanda se il pensiero negativo o la preoccupazione è valida.
  5. Infine bisogna cercare di bilanciare il pensiero per la situazione.

 

Ecco un esempio pratico di bilanciamento dei pensieri negativi.

 

Questo esercizio non è detto che sia sempre utile, perché può anche essere che i tuoi pensieri negativi siano validi, però molto spesso è possibile contestarli anche se solo parzialmente.

5. Smettila di cambiare i tuoi comportamenti!

Spesso capita, anche inconsciamente, che tu abbia cambiato il modo di vivere in base ai tuoi pensieri e all’interpretazione che dai ad essi.

Il processo dei pensieri negativi e ossessivi incide fortemente sui nostri comportamenti.

Infatti, il nostro cervello impara dalle esperienze ripetute.

Questo significa che più volte si hanno i pensieri negativi, più cose si cambiano o si evitano, più il nostro cervello presterà maggior attenzione al determinato pensiero e al relativo comportamento.

Ne sanno qualcosa le persone che soffrono del disturbo ossessivo compulsivo, ma in generale tutti coloro che soffrono d’ansia.

La strategia migliore per affrontare questo processo è sempre la terapia cognitivo comportamentale.

La terapia cognitivo comportamentale mira a cambiare i nostri schemi di pensiero, le nostre convinzioni consce e inconsce, i nostri atteggiamenti ed in ultima analisi i comportamenti.

 

Esempio di terapia cognitivo comportamentale (pensiero alternativo)

 

Come puoi notare, è molto probabile che una modifica del pensiero con uno alternativo possa in parte modificare anche i tuoi comportamenti.

6. Riduci le distorsioni cognitive

Le distorsioni cognitive sono dei modi subdoli con cui la mente ti convince di qualcosa che non è proprio vero.

Questo accade soprattutto quando la situazione è già parzialmente negativa se non del tutto negativa e il nuovo pensiero diventa “pessimista” a prescindere.

Gli psicologi riconoscono circa 20 tipi di distorsioni cognitive ma potrebbero essere molto più numerosi.

Ecco le principali distorsioni cognitive da eliminare:

#1 Pensare in bianco e nero

Usare parole come “sempre”, “mai” e “ogni” è il segno distintivo dei pensieri negativi automatici.

#2 Concentrarsi sul negativo

I pensieri negativi automatici eliminano il positivo, si concentrano solo sul negativo.

#3 Prevedere il futuro

Ovviamente anche in questo caso si verificherà il peggior risultato possibile.

#4 Leggere la mente degli altri

In questo caso pensi di sapere cosa pensa l’altra persona, e generalmente non è una cosa positiva.

#5 Pensare in base alle proprie emozioni

Questo accade quando si hanno emozioni negative senza metterle in discussione. Ad esempio potresti trovarti in una situazione dove ti senti stupido e l’emozione ti porta a pensare che lo sei anche se non è vero.

#6 Essere governati dal “Dovrei”

A volte pensieri che contengono il “dovrei”, “dovrebbe”, ecc. potrebbero essere troppo giudicanti in situazioni già di per sé negative.

#7 Etichettare

Elimina dal tuo vocabolario le etichette negative come grasso, pigro, stupido o perdente. Non etichettare gli altri e nemmeno te stesso.

#8 Dare la colpa

In generale dare la colpa serve solo per capire la responsabilità, una volta capita non è utile caricarci d’odio verso noi stessi o gli altri per altro tempo.

 

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➔ Quale libro leggere per capire e ridurre i pensieri negativi?

 

Ci sono diversi libri che trattano l’argomento dell’ansia, depressione e pensieri negativi.

➔ La lettura più adatta, senza andare nello specifico e tecnico dell’argomento è sicuramente il libro di Russ Harris, “La trappola della felicità”.

Questo libro tratta l’ACT in maniera scorrevole e comprensibile per tutti, con esempi pratici ed esercizi molto semplici che ti faranno migliorare molto nella consapevolezza rispetto ai pensieri negativi ossessivi…

Pensieri Ossessivi e Intrusivi (Negativi): Come Liberarsene in 7 Mosse! 1


 

7. Scegli uno psicoterapeuta specializzato in Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT)

Tutti gli esercizi per eliminare i pensieri negativi che hai visto sopra possono essere svolti in maniera professionale da uno psicoterapeuta.

La terapia cognitivo comportamentale è sicuramente fondamentale per analizzare tutto il processo situazione/pensiero/emozione/comportamento.

Qui sopra hai visto una parte, ma uno psicoterapeuta specializzato in CBT può trovare anche altre soluzioni ed esercizi come ad esempio valutare l’intensità del pensiero.

Se conosce anche la terapia dell’accettazione e dell’impegno (ACT) ancora meglio. In quel caso sarà in grado di scegliere quale terapia può essere più opportuna per te.

Un’altra caratteristica che potrebbe essere utile, accennata precedentemente è la mindfulness e lavorare sul presente (qui e ora), anche attraverso esercizi di meditazione o tecniche di rilassamento.

 

Conclusioni

Il passato e ciò che è successo non si può cambiare.

Quindi siamo di fronte ad un fatto certo, dove sembra che pensieri e successivamente emozioni influenzino i nostri comportamenti.

Ci sono infinite cause da quelle sociali/ambientali a quelle genetiche/caratteriali che possono spingere il nostro modo di pensare e reagire verso una direzione piuttosto che un’altra.

Ciò che è possibile fare è accettare e contestare i vari pensieri, capirne l’intensità, la frequenza.

I pensieri negativi sono normali, quando diventano pensieri ossessivi (ossessioni) invece, possiamo reagire partendo dalla consapevolezza che la nostra mente non ha sempre ragione.

 

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